Ritorno a casa


Dopo una settimana in trasferta (non di città ma di cucina) oggi siamo tornate “a casa”.

Quest’ultima settimana, dalla serata di giovedì scorso sui dolci naturali, ci siamo trasferite nella cucina di Albinea, la maxi cucina di Albinea.
E’ un luogo conosciuto. Abbiamo tenuto lì i primi corsi che abbiamo fatto. Quindi la padroneggiamo bene e ci muoviamo con agio. Ma non è come essere a casa.
Per di più i ritmi sono stati talmente intensi e serrati che mi sembra di aver vissutoquesti ultimi giorni in un altro mondo.
Non ho mai visto i bambini, nè cucinato un pasto a casa. Che strana sensazione essere via, pur essendo a casa…

E questa è anche la ragione per cui siamo sparite dal blog!!

Il lavoro è stato duro e impegnativo. Cinque giorni intensi di cucina per preparare due cene da 150 persone l’una. Cene confezionate con e per La Papilla Brilla, che ha curato l’allestimento, la location e tutta l’organizzazione. A noi restava “solamente” da cucinare.
Lorella, la nostra amica Mary ed io a tempo pienissimo. Francesca presente solo in certi momenti, quando l’altro catering che avevamo in atto glielo consentiva. (Eh sì perchè nel frattempo si sono svolti anche due pranzi, che avevano come tema le erbe, che abbiamo tenuto a Villa Arnò per dei simpatici signori piemontesi di un Garden in visita al giardino della villa).


E in più le nostre amiche/assistenti storiche che si sono alternarnate e avvicendate per dare un supporto fisico, morale e lavorativo, quando ci siamo rese conto che occorreva della forza lavoro in più (in effetti in questi casi l’amicizia aiuta parecchio a farsi venire il cuore tenero e a mettere da parte i propri impegni per dare uan mano a chi ne ha bisogno…).

Dunque è stata una vera a propria maratona di lavoro.

 

Stanche ma felici, questa mattina siamo tornate a lavorare in sede.
E devo essere sincera, oggi sono stata proprio bene.
Avevamo da preparare la merenda per il convegno “Gained in Tralsation” e abbiamo potuto sbizzarrirci in prove. E’ stato divertente e stimolante.
Ed è sorprendete ogni volta notare come sia diverso cucinare in quantità. Cambiano completamente i gesti, gli attrezzi e i modi di operare. E’ una bella esperienza, ti mette fortemente alla prova (i nervi e la capacità organizzativa) e non c’entra assolutamente nulla con i corsi di cucina!!
E ogni tanto variare fa bene.

La prossima settimana, Giovedì 30, ci sarà il secondo appuntamento sui dolci e volevamo sperimentare qualcosa che potesse essere proposto anche in quell’occasione.
Alla fine sono uscite 3 ricette super. Una perfetta e due da mettere a punto, ma le ricette ci sono.
Diciamo che per una meravigliosa alchimia, oggi tutto quello che abbiamo provato è riuscito. E non succede sempre…

Anzi ci sono giornate in cui stai in cucina tutto il giorno e alla fine, ti rendi conto che nulla di quello che hai prodotto è ok. Magari è passabile, ma non è proprio il sapore, la consistenza, il colore che cercavi.
Oppure è tutto perfetto ma ti scappa il momento e i grissini si bruciano oppure la torta. che è perfettamente lievitata. crolla inesorabilmente sotto i tuoi occhi appena apri lo sportello (quando tutto diceva che era pronta e cotta: il profumo, il colore e pure il tempo del timer!).
E allora sì che la frustrazione regna sovrana!

Ma oggi no. Forse siamo state graziate perchè essendo così stravolte dagli ultimi giorni, il fato ha capito che non avremmo potuto reggere a dei fallimenti culinari…

E per di più, una di queste ricette, la torta di riso vegan, la inseguivamo da un po’…
Quindi siamo felici ed appagate dalla giornata odierna (conclusasi con la cottura di un pane da fotografia tanto era bello) e ce ne andiamo felicemente a dormire (a un orario decente finalmente, che l’età avanza e non si recupera più come a vent’anni!).

Silvia

 


Commenti (2)

    • Disanapianta

      Ciao Gianna!!
      Che bello sapere che ci leggi sempre!
      Peccato solo la distanza… se no sono certa che ci verresti anche a trovare, ogni tanto.
      Un grande abbraccio a distanza a te e Aurelia.
      Silvia

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