Gastronomi dal mondo


Dopo la serata di ieri la calma ovattata di oggi è surreale.

Nevica da stamattina, ormai almeno venti centimetri, l’auto è in cortile, in letargo sotto lo strato bianco, il cancello è bloccato, io scoraggiata dall’idea di spalare tutta questa neve che non sembra voler smettere resto nel mio guscio. Pochi contatti con il mondo , molto silenzio.

Ieri invece la nostra cucina era piena di gente. Ragazzi da tutto il mondo intenti ad arrotolare gnocchetti, sfogliare timo, manipolare polpettine, impastare muffins.

Gli amici di Slow Food ci hanno contattato per chiederci se potevamo ospitare una trentina di partecipanti al Master in Food Culture and Communications e tenere per loro un minicorso di cucina.

L’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, realtà bellissima voluta da Carlo Petrini fondatore di Slow Food, ci aveva mandato i profili, li avevamo letti insieme io e le ragazze, commentandoli ad uno ad uno. Eravamo curiose di conoscerli: questi ragazzi porteranno nel mondo una testimonianza importante. Sono gastronomi.

Condivido Petrini che afferma:

La gastronomia è considerata una cenerentola nel mondo del sapere, mentre invece è una scienza vera, che può aprire gli occhi.

La consapevolezza alimentare trasforma l’atto del consumo in una scelta innovatrice e politica, attenta alla conservazione del giusto equilibrio tra Uomo e Terra, contrastando l’azione omologante, seriale e poco naturale portata avanti dalle grandi multinazionali del cibo. In questo senso in cucina si fa la rivoluzione e si cambia il mondo.

Eravamo sedute sugli sgabelli alti davanti a trenta visi attenti, tratti somatici diversi, diverse esperienze del mondo alle spalle. Korea, Finlandia, Stati Uniti, Giappone, Norvegia, Singapore, Canada, India… 16 diversi Paesi di provenienza.

Ho avuto la chiara sensazione di parlare al mondo, e so che valore attribuire ad uno scambio così vasto. Abbiamo raccontato i nostri progetti, ciò in cui crediamo, le tappe del nostro percorso e abbiamo offerto loro l’esperienza del nostro cibo. Non solo da gustare ma da preparare insieme a noi.

La cucina naturale per alcuni è stata una conferma, per molti una scoperta. A noi è rimasta nel cuore la gioia di questa esperienza, rivedo nella memoria alcuni visi e mi viene da sorridere con gratitudine.

Sono sicura che anche a loro è rimasto un buon sapore.

Lorella