I’m back


Venerdì sera, mezzanotte passata da poco.

Entro in casa e salgo le scale, appoggio le borse, mi siedo al banco della cucina: libri di cucina sparsi, fogli scritti fitti a matita, foto di staffe in ferro battuto, il mac di traverso chiuso in fretta tre giorni fa…

Una zanzara settembrina mi gira intorno alla testa.

Arrivo da Milano, gli ultimi tre giorni assorbiti completamente dalla mia altra identità lavorativa, quella che mi porta spesso in Cina, a mandare commenti su frutta esotica e tè rari…

Apro il mac e vado subito a vedere che c’è di nuovo sul blog.

Silvia ha scritto del compleanno del blog e ci sono un sacco di commenti! Che meraviglia le nostre amiche che ci scrivono…

Anche Francesca ha scritto una ricetta… che brava, addirittura una ricettina nuova… pensare che ha tribolato tutto il giorno qui alla sede perché io non c’ero.

Allora manco proprio solo io, non ci sono scuse: è ora che mi rimetta a scrivere.

Molte sere durante questo lungo periodo di latitanza, mi sedevo con l’intenzione di farlo ma il mio cervello non inviava nessun comando alle dita, non ci riuscivo.

Per fortuna Silvia ha continuato a scrivere con costanza… ma che fortuna avere le sisters, dove non arrivi tu c’è sempre un’altra sister che arriva a coprire il buco.

Ho letto da qualche parte che la depressione ed altri disurbi psichici si scatenano spesso in occasione di lutti, divorzi e traslochi.
Considerato che ho fatto l’ambo con gli ultimi due sono stata davvero fortunata, mi è andata bene; mi sento molto stanca, è vero, ma sono felice.
Ed ogni mattina, molto presto, mi alzo allegra e piena di energie.

Ragazzi, abitare da sola, per la prima volta nella vita, è very cool!

Mi sento come una ragazzina in libera uscita, mi sembra quasi una trasgressione tornare a casa, accendere lo stereo, e muovermi libera per le stanze facendo tutto quello che mi va.
Da quando mi sono trasferita (una decina di giorni o poco più) non esco più la sera, un po’ perché ho sempre delle visite e un po’ perché non vedo l’ora di godermi questa meraviglia di solitudine: ha ragione Battiato, a volte è veramente un’isola benedetta.

Vi do una comunicazione ufficiale: la casa di Disanapianta è terminata, ed io, che ne sono stata nominata la custode, ho già preso servizio.

Mi piace alla sera fare un giro per la grande cucina silenziosa, controllare con lo sguardo che sia tutto a posto, finestre chiuse, luci spente, e poi chiudere la porta e salire a casa mia.
Mi piace la mia nuova casa, ci sto bene, mi accoglie con spazi e colori distesi.
Grazie a muratori, elettricisti, idraulici e imbianchini, gran bella squadra!
Mi hanno fatto una casa bellissima.

È ancora piena di scatoloni, non trovo le scarpe e la biancheria ho dovuto ricomprarla, ma ci vivo come una principessa.

Mi sento meglio ora che vi ho scritto questo piccolo resoconto, con la coscienza leggera me ne vado a dormire…

Domani è sabato, che bello “non si va a scuola”!

Lorella

 

PS: per ragioni logistiche questo post ha visto la luce solo ora (che è sabato sera). E allora ne approfitto per dirvi che mentre voi leggevate, io invasavo una marmellata di zucca. E’ un esperimento… se sarà ben riuscito lo troverete pubblicato presto e chi sarà al corso lo mangerà pure!!