Quando arriva un camion di mobili


Ieri pomeriggio è arrivata una telefonata lungamente e impazientemente attesa.

Dopo circa un mese dall’ordine, e con l’apertura della sede e del B&B alle porte, un gentile signore ci informava che questa mattina, alle 8 in punto, un corriere avrebbe provveduto a recapitarci la gran parte dei mobili che avevamo prenotato.

Devo confessare che tutto il discorso arredamento è stato seguito soprattutto da Lorella e Silvia (una nostra cara amica che di lavoro fa la kinesiologa, ma solo perchè non ha scoperto per tempo di essere in realtà una geniale arredatrice d’interni). Ebbene sì, mentre io me ne stavo bellamente in vacanza, alla fine di agosto, loro si sono accollate tutta l’ideazione dell’arredamento della nostra sede.

Per la precisione, oltre alla cucina che era già montata, necessitavano di essere arredate: una grande sala (che accoglierà cene e conferenze, speriamo tante, nei tempi a venire), le tre stanze del B&B, tutti i bagni, la casa di Lorella e la sala dell’ultimo piano che speriamo possa ospitare in futuro tanti piccoli corsi di yoga, meditazione, bagni di suono…

Insomma era davvero tanta roba. Francesca ed io lo sapevamo (lei oltretutto aveva assistito alle ore ed ore di progettazione dell’arredamento delle varie stanze). In teoria lo sapevamo… In teoria…

In pratica, quando questa mattina i corrieri sono arrivati ed hanno iniziato a scaricare uno scatolone dietro l’altro, con un ritmo incalzante e frastornante, e soprattutto senza smettere mai per due ore piene … ci siamo ritrovate sepolte sotto una montagna di scatole enormi, ingombranti e pesanti! E non è un modo di dire… guardate un po’ qui sopra… E questi sono solamente quelli della sala! Per frtuna i signori corrieri hanno depositato ogni pezzo nella rispettiva stanza di appartenenza, e quindi le camere al piano di sopra hanno ricevuto direttamente ognuna la sua dotazione di scatole. Tranne poche, pesantissime, eccezioni…

 

Grazie da un appello lanciato alle amiche/assistenti, nell’arco di un paio d’ore ci siamo trovate, numerose e vocianti, ad aprire le scatole, disimballare i lampadari, montare i mobili, mettere i feltrini e cercare di dare un senso ai mobili (e a cercare di domare e dare un senso a tutta quella montagna di rifiuti che stavamo producendo, differenziando il più possibile carta, cartone, plastica, polistirolo ed imballaggi vari).

Qui sotto una fase di montaggio di un divano in una camera con la povera fra intrappolata sotto nel tentativo di avvitare un bullone particolarmente ostico…


E’ stata una giornata pesantissima, ma molto molto proficua.

Quando ormai eravamo sommerse di imballi da portare in discarica (ce n’erano in ogni angolo, cortile pieno, ingresso pieno, garage pieno…), che nemmeno con 30 viaggi della multipla sarei riuscita a portarli via tutti, come per magia, è comparso, in risposta a un mio grido d’aiuto, un camion della ditta che ha seguito i lavori di ristrutturazione, con tanto di autista che ha caricato tutto ciò che un essere umano era in grado si stipare lì sopra. Confesso che è stato come quando nelle favole arriva il principe a salvarti!! E gliel’ho pure detto a Pino (così si chiamava l’autista) che era meglio di un principe azzurro!!
E la cosa più bella è che torna anche domani, a finire di prendere quello che oggi non è riuscito a caricare!

Confesso che stasera, alle otto venendo a casa, la prospettiva di dover portare fuori il cane, preparare da mangiare ai bambini e poi metterli a letto e per di più senza Livio a darmi almeno un supporto morale, mi ha spezzato e… non ce l’ho fatta! I bambini ed io, fuori casa da stamattina, siamo andati a mangiare una pizza… Al momento di pagare ho realizzato che non avevo nemmeno un euro e che il bancomat non lo prendevano… Ce ne siamo tornati a casa senza pagare… con la promessa che andremo domani a saldare il nostro debito… Non è stata una delle mie figure migliori… soprattutto perchè questi signori non mi avevano mai vista, perchè non è che ne mangiamo tante di pizze…

Alla fine la nostra sede di canali (questo è il nome del quartiere dove si trova) inizia ad avere un aspetto accogliente e di casa vera e propria.

Ora le manca solo un nome, ma non riusciamo a deciderci su quale sia più adatto… Però è questione di pochi giorni: e appena avremo deciso come si chiamerà ve lo diremo in anteprima!

Buonanotte, io vado a sognare “di mobili e di cartoni”…

Silvia