Cercando un centro tra le montagne russe delle emozioni


Che giornate intense quelle che stiamo vivendo!
Ci sono momenti in cui il giorno sembra non finire mai… a volte… altre invece sembra breve, troppo breve per contenere tutte le cose che ci sono da fare.
Ho come la sensazione che la mia testa non abbia spazio a sufficienza per ricordare tutte le informazioni che mi vengono in mente e l’unica cura alla nebbia cefalica è la mia mitica agendina moleskine.
  In certi momenti, all’improvviso, vengo colta da un tuffo al cuore, “sapete quello che si presentava a scuola all’udire il proprio cognome fuoriuscire dalla bocca del professore, quando con un dito passato sul registro di classe, decideva di interrogare proprio voi??”. Ecco proprio quello! Arriva perché magari tra i mille pensieri, sempre avvolti dalla nebbia cefalica, ne affiora uno destabilizzante tipo: “siamo sicuri che 24 kg di broccoli basteranno?” oppure “cosa dovevamo ammollare questa notte oltre ai ceci??”. In questi caso scatta repentina la chiamata alle sorelle che in genere, vuoi per compensazione, vuoi perché siamo in tre (e almeno una che ci pensa statisticamente c’è sempre) sanno dare la risposta giusta e far rientrare l’allarme. E così anche il mio cuore smette di battere all’impazzata… per un po’… fino al tuffoal cuore successivo…

Poi ci sono i viaggi in macchina… quelli in cui ti ritrovi stipata in una multipla (e la multipla, a sedili abbassati, è grandina e io sono l’unico essre umano in macchina quindi la stipatura è imputabile a esseri vegetali…) in compagnia di chili e chili di cipollotti, broccoli, carote, finocchi, avena, ceci, limoni, e tanto altro ancora…  oppure con al posto del passeggero 50 baguette imponenti che ti fanno quasi soggezione e che ti senti in dovere di legare con la cintura… Questi sono gli attimi che preferisco, perché se riesco a superare il fatto che l’olfatto è spesso sovrastimolato (soprattutto quando trasporti i cipollotti!) posso assaporare la bellezza del momento presente. Assorta guido e penso alla fortuna di poter passare tanto tempo a cucinare in compagnia delle mie sorelle, delle mie amiche più care, in un luogo pulito, ordinato e confortevole. Spesso in queste giornate trascorse insieme si tocca con mano il sentirsi una squadra, la condivisione stretta delle idee e degli spazi e siamo perfettamente concentrate sul presente. Se si riesce poi a creare un po’ di intimità, magari mentre si puliscono e tagliano le verdure, c’è spazio anche per discorsi importanti, per considerazioni profonde che spaziano oltre la cucina e toccano le nostre esistenze. Ogni giornata riserva un sacco di sorprese… spesso belle e arricchenti. Le emozioni si alternano, più velocemente di come accadrebbe nella routine di tutti i giorni e così nasce un’ennesima opportunità: quella cioè di tenere sempre d’occhio il proprio centro per non perdere quel riferimento interiore che, quando tutto intorno il mondo gira, e anche parecchio veloce, ti fa mantenere l’equilibrio. Alla fine, credo proprio che sia questo il senso di ciò che facciamo: aiutare gli altri a portare consapevolezza dove a nostro avviso serve (come appunto nell’alimentazione) e farlo crescendo, imparando e mettendoci costantemente alla prova… e quella di questa volta, vale a dire cucinare per 400 persone, è proprio una bella grande prova!!

Appuntamento al Beautiful Day, allora. Noi ci saremo al gran completo e speriamo di vedere tanti volti, nuovi e non, tra i nostri commensali!

Francesca


Commenti (1)

  1. Sandro

    Rientrato a Genova dopo l’ennesimo Beatiful day:che bello partecipare agli eventi della Ekis!Quante piacevoli suggestioni,quanti amici da ritrovare e riabbracciare.Con la vostra cultura culinaria siete riuscite a rendere certe esperienze indimenticabili:il mitico “valore agggiunto” : D
    …l’hummus di ceci e barbabietole?!…una goduria immensa! Grazie sorelle!

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