Frutta Imperiale Cinese: mango e dragon fruit


Continua il viaggio alla scoperta della frutta che mi circonda qui in Cina…

 

Appena sveglia inizio il giorno con un piccolo rituale: mi alzo, mi preparo un the verde, pratico una breve sessione di yoga e meditazione, e poi appuntamento con la frutta: stamattina erano tre piccoli mango: gialli, teneri, saporiti in modo incredibile.
Questi manghini  li ho trovati commoventi!
Hanno la polpa più morbida rispetto ai fratelli più grandi, e l’osso centrale sottile.
Sono di aspetto più umile, il colore è più delicato, un giallino timido, e spesso ha qualche macchiolina più scura, le dimensioni  sono ridotte, assomigliano un po’ alle pere william…
La buccia è cedevole e si riesce a sbucciarli con le dita, sono friendly e senza pretese insomma…

Ma, ragazzi,  quando li addentate ….che sapore!?!!! Il sapore è imperiale!

Ci sono alberi carichi di questi piccoli frutti anche lungo la strada, a volte si vede la gente ferma a raccoglierli…

 

C’è anche un altro frutto che mi entusiasma: il Dragon Fruit.

Conosciuto col nome di pitaya o pitahaya è il frutto di diverse specie di cactus genus Hylocereus (sweet pitayas).
Non sono ancora riuscita a capire come lo chiamano esattamente ma mi sembra che anche per loro sia il frutto del Dragone rosso o di Fuoco.

Se non lo avete mai visto (e in Italia non se ne vedono molti!) la prima volta vi incanta: è bellissimo!

Una volta tagliata la buccia robusta, di un color fuxia incredibile, si scopre la polpa all’interno incredibilmente delicata: bianca con piccoli puntini neri. Il sapore è altrettanto delicato, leggermente dolce e di consistenza morbida.

I miei amici cinesi sono molto esigenti con la frutta sia se la devono consumare loro che se è per me: vogliono essere sicuri che io abbia solo il meglio, quella perfettamente matura, appena raccolta, della qualità più saporita. Per questo si impegnano in lunghe discussioni prima di procedere all’acquisto, e se non sono completamente convinti, si deve cambiare banchetto fino a quando non danno l’approvazione!

Quando sono qui in Cina mi succede di svegliarmi ogni giorno in una stanza di albergo diversa, e onestamente a volte sono un po’ confusa su dove mi trovo; questo appuntamento quotidiano con la frutta a suo modo mi riporta “a casa”, mi fa ricontattare la gratitudine per l’abbondanza della natura, per l’attenzione premurosa di questi fratelli cinesi, mi fa sentire l’abbraccio sicuro dell’universo attorno a me, mi aiuta a vivere la solitudine senza isolamento.

Rivolgo un pensiero grato a questi frutti portatori di vitalità e gioia nella mia vita e mentre in Italia si avvicina l’ora di pranzo io spengo il computer ed esco per una late dinner ( loro di solito verso le 17,30 vanno a cena, ma sanno che noi occidentali mangiamo tardi quindi fino alle 20 non mi ci portano mai …)

Un saluto cinese saporito e pieno di colori.

Lorella