Andar per prati e riempire il cestino per cena


Domenica pomeriggio siamo andati a fare una passeggiata nei pressi del Castello di Bianello. L’allegra brigata contava 9 adulti, 2 cani e 9 bambini.  Partita dal bellissimo parco giochi di Quattro castella, ai piedi dell’Oasi di Bianello, la comitiva si è diretta verso il Castello inciampando qua e là in merende improvvisate, cagnolini invadenti che importunavano le cagnoline femmine della compagnia, bambini in bilico su tronchi d’albero abbattuti, corse matte tra i prati. L’obiettivo del pomeriggio era conquistarsi la cena tra i prati, ovvero provvedere a trovare del tarassaco (chiamato anche dente di leone, soffione, piscialetto…).

Nella prima parte della camminata non lo abbiamo mai incontrato, ma poi, oltreppassato il castello, nei due grandi prati che costeggiavano il sentiero principale di risalita a quest’ultimo, lo abbiamo identificato. Ci siamo messi tutti a raccoglierlo e ognuno di noi si è guadagnato la sua sportina piene di erbetta fresca.

Davanti a scuola, questa mattina, ci siamo scambiati le impressione sulla cena della sera precedente. Chi lo aveva mangiato crudo in insalata, chi cotto saltato in padella…tutti eravamo super soddisfatti del bel regalo portato a casa. La considerazione generale è stata che fosse molto tenero, non poi così amaro come la sua fama vorrebbe che fosse.

 La componente amara è presente infatti sopratutto in estate, quando la tarassina, alcaloide del tarassaco, raggiunge le sue massime concentrazioni ed esplica al meglio la sua azione digestiva e disintossicante.

 Raccolto all’inizio della primavera invece, risulta tenerino e dolce, ricco di lattice bianco e di innumerevoli sostante preziose per noi.

Di fatto è una pianta dal grande potere fitoterapico, appartenente alla tradizione popolare, che associa in sè innumerevoli benefici per la salute umana. Questo grazie alle vitamine  (A,B,C,D) contenute in esso (sia nella foglia che nella radice), ai polifenoli,  all’inulina, ai sali minerali (sopratutto di potassio) che lo vedono estremamente utile come depurativo epatico, regolarizzatore intestinale, diuretico d’eccezione e coadiuvante per la buona funzionalità biliare e per  la prevenzione dei calcoli. Proprio grazie all’elevata quantità di vitamina A risulta essere inoltre uno straordinario antiossidante naturale.

La cosa bella e che  puoi mangiartelo tutto: foglie, radice e fiore (quando sta per sbocciare).

Trovare il tempo di raccoglierlo, pulirlo e cucinarlo, non è cosa da tutti i giorni, per questo è bello farlo di domenica e per questo mi ritrovo sempre a cucinarlo nel modo più breve possibile, ovvero lo mangio crudo! Cosa peraltro assai importante per preservarne tutte le infinite proprietà.

Domenica sera, dopo averlo lavato per bene, e dopo aver eliminato la partre esterna della radice, ho deciso di tagliarlo super fine, a filini sottilissimi, conditi con olio extravergine di oliva, sale e aceto balsamico di ottima qualità, un bell’argento per intenderci, della mia cantina preferita, la cantina 176 di Montericco (RE) dei miei cari amici Laura e Marco e della loro famiglia.
Pensavo che bastasse dire “aceto balsamico” per chiarirsi sull’identità di un prodotto, ma mi sono accorta che spesso le persone scambiano intrugli acidi e inconsistenti, pieni di zuccheri e addensanti per qualcosa che in realtà non ha nessuna affinità con tutto ciò che è un vero aceto balsamico.
Il vero aceto balsamico di Reggio Emilia ha come unico ingrediente il mosto d’uva cotto che prima di essere messo in commercio deve rimanere ad invecchiare in botti di legno per anni e anni (da un minimo di 12 a un numero che arriva fino a 50 anni…)

acetaia03

L’acetaia di Marco e Laura produce anche CONDIMENTI balsamici. Sono dei “quasi” aceti balsamici, che pur non contenendo nessun altro ingrediente al di fuori del mosto, hanno subito un invecchiamento leggermente inferiore all’aceto certificato e rispetto a quest’ultimo hanno un costo decisamente inferiore. Questo particolare risulta molto importante per le mie tasche in quanto Emanuele, mio figlio, è cresciuto irrorando di questo nettare prezioso tutte le sue insalate e qualsiasi altro piatto dal dubbio aspetto che si trovava obbligato a mangiare dalla sottoscritta. Non ha mai voluto altri aceti tra le mani, conscio di non voler per nessun motivo abbassare i suoi standar di gusto. Ad oggi infatti è diventato un vero intenditore!! Il condimento  preferito da Emanuele è quello che loro chiamano “Castello”, un condimento balsamico invecchiato in botte 10 anni…niente male direi per essere solo un condimento…

Quando hai tra le mani prodotti eccellenti  creati o per miracolo della natura (come nel caso del tarassaco) o per miracolo della sapiente arte umana (come nel caso di questo aceto), non serve nessun altro ingrediente….salvo la giusta attenzione per godere al massimo della sublime esperienza…

Francesca


Commenti (3)

  1. lorella braglia

    Grazie a Francesca e Silvia, che lo hanno raccolto, pulito e lavato, sono due giorni che io ed Albi mangiamo solo tarassaco di prato…purtroppo ho l’ultima razione poi l’ho finito!
    Distrutta dalla Cina e dalle incombenze legate ai lavori della casa, malconcia per il troppo lavoro e poco riposo, confusa dal cambio dell’ora, è stata la mia salvezza!!!
    Gazie sorelline !!!
    lorella

  2. loredana fantini

    Ciao ragazze,
    i prati qui da me sono pieni di tarassaco. A me piace lasciarne sempre un po’ anche in mezzo alle piante del giardino. E’ insostituibile per gli insetti, ma anche per l’occhio, già simbolo di per sè di primavera ed è un coprisuolo stupendo.E’ vero che è invadente, ma da dove proprio non lo voglio lasciare, si toglie benissimo , si spezza la foglia a metà ed è già pronto per diventare copertura e cibo per le altre piante.
    Come cibo però non lo uso tantissimo.In questa stagione preferisco le ortiche, che qui pure crescono bene. Ne tengo sempre per le farfalle in diversi punti, così qualcosa c’è sempre.
    Domenica un’amica mi ha detto che si fa invece delle squisite insalate con i fiori della magnolia porpora fiorita ora che si accoppiano benissimo con la rucola.
    Più avanti ci sarà tanta cicoria e anche di quella ne lascio andare a fiore tantissima, perchè il giardino coperto di azzurro nelle prime ore del mattino è una cosa meravigliosa e le farfalle lo apprezzano come me. Poi c’è il radicchio che fiorisce di giallo. Un anno ho avuto una fioritura di rucola incredibile, piante alte come me. A me piace nutrire tutte le creature alate del giardino, del prato e del boschetto. Ciao a tutte- Buonanotte

  3. silvia braglia

    Ciao Lori!
    Ma che bella descrizione che fai del tuo giardino! Mi vien voglia di venire a vederlo questo posto così fiorito… vorrei essere una farfalla per un’oretta per farci un bel giro sopra!!
    Ti abbraccio a nome di tutte e tre,
    Silvia

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