Quando la pulsione cuciniera prende il sopravvento


Da queste parti fervono i preparatvi. Su tutti i fronti…

Domani sera ci sarà la conferenza sul consumo di carne. Francesca e Lorella stanno mettendo a punto le ultime slides che utilizzeranno come supporto al loro discorso.
Le nuove ricette per il prossimo corso sono ormai perfezionate e stanno attendendo pazientemente di essere scritte al computer per poter poi essere inserite nel nuovo manuale, che devenecessariamente andare in stampa entro mercoledì. In realtà io attendo pazientemente che le sisters scrivano le loro ricette, ma la priorità va alla conferenza…

I menù dei vari pasti che faremo insieme ai corsisti ci piacciono molto!
Manca giusto qualcosina per la colazione…
E è con questo tarlo che ho convissuto tutto il giorno…

In realtà ho consvissuto anche con Alice, la mia bimba grande, malata, che non ha fatto altro che dire: “Ahhhh…che male alla testa….ahhh…che male agli occhi…ahhh…che male alla pancia…ahhh…mamma mi fai una coccola…ahhhh che male alla testa…” e così via, ininterrottamente, per tutto il giorno.
Una compagnia piuttosto monotona! Tipo un disco rotto che gira sempre sulla stessa traccia. C’è un unica parola per definire questo trattamento a cui le mamme sono sottoposte quando i bambini sono malati: sfiancante.

Nell’impossibilità di uscire e scappare, perchè sarebbe stato abbandono di minore, perdipiù minore malato, vedevo l’uscita per portare giù il cane come una liberazione!

E dunque, tra una lavatrice e l’altra, che almeno ne ho approfittato per domare la montagna di tovaglie dell’asilo (che questa settimana toccavano a me da lavare), mi è sopraggiunto un pensiero (un pensiero malato, col senno di poi…): quasi quasi faccio una torta!
Galvanizzata dal pensiero felice, vengo colta da una fregola operativa che non conosce ostacoli. Non importa se è tardi e dovrei preparare da cena, se c’è un minore piagnucolante e parecchio febbricitante che mi reclama a gran voce e l’altro che litiga col cane per un pezzo di legno rubato… Liquido la cena utilizzando avanzi vari a cui cerco di dare una nuova dignità, faccio un micro coccolo alla piagnucolante, tolgo l’oggetto del contendere ai due litiganti e in un batter d’occhio (quando si dice la motivazione, eh?!?) sono pronta per la torta!!

Però quando non dovresti distrarti dai tuoi doveri e invece tu ti vuoi distrarre eccome… il mondo ti ricorda cosa avresti dovuto davvero fare!!

Ho fatto la torta.
Quando ho lavato il recipiente dove l’avevo preparata… PANICO… mi sono accorta che la ciotola era sbeccata. E prima non lo era… La scheggia mancante sarà finita nella torta?!?! Magari no, è andata giù per il lavandino durante il lavaggio… ma magari si…
Ora si apre un dilemma: che faccio con la torta? La mangio a denti alzati oppure la butto direttamente?!?! Mentre io ci sto pensando, Livio e Michele, benchè allertati, ne hanno già fatto fuori un quarto, dicendo “facciamo attenzione, mhmh che buona, facciamo attenzione, mmh che buona…”, e avanti così per tutto il tempo in cui io ho lavato i piatti… (Nel primo quarto nessuna scheggia di porcellana; ndr)

Ovviamente questa disavventura ha nutrito il mio disappunto odierno ed è stato lì che, non paga della giornata, ho pensato: adesso provo la ricetta che manca per la colazione del corso!!

E’ stato un pensiero kamikaze…

Erano le dieci di sera (praticamente due ore fa). Ho iniziato centrifugando delle carote perchè mi occorreva il succo… poi ho sbollentato delle mandorle perchè mi servivano delle scaglie di mandorla senza buccia (ma io in casa non ne avevo per cui ho sbollentato le mandorle con la buccia e le ho pelate e poi le ho ridotte in scaglie, una ad una…). Mescolando il succo con l’olio e il malto, qualcosa è andato storto perchè buona parte del liquido è fuoriuscita dal recipiente spruzzando ovunque…
IL GIOCO SI E’ FATTO VERAMENTE DURO…
Alla fine, 20 minuti fa, ho infornato quello che, se riuscirà come spero (e a questo punto mi auguro proprio che riesca…) proporremo al corso del prox fine settimana, in una delle due colazioni che faremo insieme.

E’ stata una giornata lunghissima e faticosa, ma soprattutto piena di accadimenti fantozziani… (l’ultimo è che le scaglie di mandorla che avevo preparato come decorazione… sono rimaste nella ciotolina, perchè nel delirio del momento me le sono scordata!!)
Domani è un altro giorno e speriamo che non mi salti in mente di provare nessuna ricetta!!!

Buonanotte, finalmente oggi è finito…

Silvia

PS: perdonate questo flusso di coscienza, o sproloquio che dir si voglia, ma c’è davvero stato un momento di forte sgomento. Ho sentito che avrei potuto mettermi a piangere o a ridere. A volte basta poco per far vacillare l’equilibrio, soprattutto dopo giornate intere trascorse in casa con i bimbi malati… Oggi ce l’ho fatta a ridere. Speriamo di farlo anche la prossima volta!


Commenti (3)

  1. Luca Chiesi

    Ciao Silvia, per Alice hai provato a metterla a coccole e … Kokkoh? (:-))
    A parte il nome, è veramente perfetto, come alimento di base per lattanti, ammalati vari, bambini, mamme, papà che tornano a casa stanchi dopo una lunghissima giornata di lavoro, ecc.ecc.
    Fatto in casa è chiaramente 1000 volte meglio di qualunque latte di riso o altre cose simili che tu possa trovare in negozio.

    Hai la ricetta? Potrebbe essere la base per le colazioni più buone mai inventate da mente umana, tra l’altro… Secondo me è assolutamente un pezzo da novanta. L’unico rivale è …la crema samurai (zuppa di miso calda più crema di grano saraceno, caldissima..).
    Come ..arsenale da colazione (per colazioni da campioni, intendo) sono senza rivali.

    Buona serata a te, Lorella e Francesca, ho tardato ad iscrivermi per la conferenza (arrivo sempre all’ultimo…), quindi verrò un’altra volta…

    Ciao! 🙂

    Luca

    • Silvia

      CIao Luca,
      ho usato tanto il Kokkoh quando avevo Alice piccola. Poi… le buone abitudini a volte si perdono!! Non ci pensavo proprio più… Però confesso che l’ho sempre preso pronto. Anche perchè 10 anni fa ero meno votata al “ma perchè dovrei comprare una cosa che potrei farmi da sola in casa?!?!”. Se ti va di darmi la ricetta, la prendo volentieri!
      Ieri sera è stata una bella serata: tanti temi interessanti e molti amici con cui condividerli!
      Ne faremo sanz’altro altre, magari più avanti in primavera.
      Un abbraccio,
      Silvia

  2. Mercedes Viola

    Cara Silvia,
    avere un bambino malato è sfinancante, in più la vita continua con tutti i suoi obblighi, e penso che la pulsione cuciniera in questi casi venga a distrarci, a calmare le nostre ansie, ed è irrefrenabile. La scheggia però non ci voleva! 🙂
    A prende appena arrivo a casa dall’argentina, come l’altro ieri, arrivata alle 23 e anticipando la pulsione ho rinfrescato la pasta madre, che anche lei si è fatta un giro in sudamerica e penso si sia goduta il rinfresco a casa, e il giorno dopo ho fatto il pane, tostato i semi con soja come da vostra ricetta, cucinato il pesce, i broccoli saltati..insomma, ho cucinato quello che mi è mancato di più in argentina.
    Oggi sarete stante ma felici per un’altro corso portato a buon porto, ci farai sapere!
    un abbraccio e buona settimana
    Mercedes

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