Chiacchere Integrali di Carnevale


Eccoci pronti per il Carnevale,  giovedì grasso… oggi ci siamo cimentate in una mega festa di compleanno in cui 15 bambini super energici ci hanno tenuto compagnia, dal pranzo, compreso, fino all’imminente cena (grazie al cielo ognuno a casa propria!!).

Per l’occasione, oltre ad aver preparato una buona pasta al forno con besciamella (rigorosamente, ma occultamentre vegan) e ragù vegetale, pizza, torta di compleanno a tre piani, pinzimonio di verdure con salsa maionese (anche questa in versione rivisitata, senza uova) e casa allestita a festa con tanto di  festoni e musica, non potevano mancare le chiacchere di carnevale, che io preferisco chiamare intrigoni. Da giorni affollano i banconi delle panetterie e dei supermercati. Questo tipico dolce di carnevale piace a tutti e proprio per il fatto che compare nelle nostre vite una volta sola all’anno, ha un sapore nostalgico e rassicurante: ci ricorda lo scorrere del tempo, l’appuntamento rinnovato con l’inverno che si è già consumato in buona parte, le feste in casa ed il sentirsi legittimati a mascherarsi, grandi e piccini.

Sembrano tra l’altro un dolcetto innocuo, leggere e friabili come sono! Poi un giorno ci fermiamo a leggere gli ingredienti e ci accorgiamo che non sono proprio quello che sembrano, ma che pure le frappe si mascherano a carnevale! Dietro infatti al loro aspetto così impalpabile, si nascondono ingredienti impegnativi: in alcune versioni viene utilizzata la panna, lo strutto per friggerle, zucchero bianco, farina “00” e burro in consistente quantità. Mi sono spesso chiesta come fare ad ottenere un effetto del tutto simile alle chiacchere che tutti ricordiamo senza però snaturarmi troppo nell’utilizzare ingredienti che non mi rispecchiano. Così è nata questa ricetta: leccornia da mangiare una volta all’anno, che non considero propriamente un cibo equilibrato, ma che come strappo alla regola si può accettare… eccovi la ricetta…

INGREDIENTI (per 2 grandi vassoi)

  • 500 grammi di farina semintegrale (farina tipo 2)
  • 4 uova biologiche
  • 40 g. olio EVO
  • 80 g. zucchero grezzo integrale  (genere muscovado per intenderci)
  • scorza grattugiata di 2 limoni
  • 3 c. (cucchiaini) liquore sassolino
  • un pizzico vaniglia in polvere
  • un pizzico sale
  • mezzo bicchiere di latte di riso (se serve)
  • mezza bustina di polvere lievitante per dolci (o cremor tartaro)
  • 1 litro di olio di girasole BIOFRIT
  • zucchero a velo (per decorare)

PROCEDIMENTO

Setacciare la farina con la polvere lievitante, lo zucchero, la vaniglia, la buccia di limone ed il pizzico di sale. Rompere a parte le uova, sbatterle con una forchetta e unirvi l’olio. Aggiungere anche il sassolino. Unire gli ingredienti liquidi a quelli solidi. Mescolare per bene il tutto e nel caso il composto risultasse troppo asciutto, aiutarsi ad amalgamarlo con latte di riso. Raggiunta una consistenza soda, compatta e leggermente “appiccicosa” mettere a riposare l’impasto per almeno 45 minuti.

Munirsi della macchina tira sfoglia e procedere con lo stendere l’impasto: dividerlo in piccoli pezzetti e passarlo nel buco più grande della macchina, poi in uno intermedio e fermarsi al penultimo buco. Ogni volta che si passa la sfoglia nella macchina può essere necessario utilizzare un po’ di farina per evitare che attacchi. Raggiunto lo spessore desiderato, tagliare dei rettangoli di sfoglia con la rotella dentellata e incidere ogni rettangolo con un coltello nel senso della lunghezza, a metà rettangolo. Passare quindi un’estremità del rettangolo nel taglio creatosi, in modo da ribaltare il pezzetto di pastella ed ottenere così l’effetto di torsione tipico dell’intrigone.

Fatto ciò (per non annoiarsi e per fare più in fretta è preferibile preparare le chiacchiere in compagnia… non a caso si chiamano chiacchere…) inizia la fase di frittura: mettere in una padella non troppo capiente il litro d’olio ed accertarsi che la quantità sia sufficente a creare lo spessore necessario per far sì che le chiacchere risultino completamente immerse nell’olio.

Aspettare che l’olio arrivi alla giusta temperatura (vale a dire, che assolutamente non fumi, ma che immergendo un pezzettino di pastella questa inizi a friggere formando tutt’intorno tante bollicine) ed immergervi sette, otto chiacchere per volta (non di più, perchè altrimenti si abbassa la temperatura dell’olio a scapito della qualità della frittura). Dopo circa 30, 40 secondi provare a girarle e lasciarle altrettanto tempo dall’altro lato. Appena acquistano un po’ di colore, scolarle per bene con una mestola forata e passarle sopra la carta assorbente. Metterle poi in un piatto e spolverarle leggermente con zucchero a velo. Procedere in questo modo fino ad esaurimento della pastella.

NOTA: per evitare che l’odore di frittura permei tutta la vostra casa, potreste fare come ho fatto io, vale a dire mettervi una bella giacca pesante, un cappello, munirvi di una piastra elettrica e andare a friggere in terrazzo!! Vi tiene svegli, freschi e non puzzolenti!!

Francesca


Commenti (2)

  1. Gianna

    sono speciali veramente. Dei due vassoi non è rimasta che l’ombra! Alla prossima ricetta.
    gianna

  2. Disanapianta

    Brava Gianna!!! anche le mie sono andate a ruba…tanto che avendone assaggiate due in croce, mi è rimasta la voglia di papparmene altre!!
    Francesca

I commenti sono chiusi.