Insalata di Pere e Noci con foglie di Ravanello


In questo periodo si trovano delle pere buonissime. Non è sempre così. Le pere sono un frutto piuttosto permaloso. Raramente capita di trovarle buone, succose e piene di sapore.
Giusto nel pieno dell’autunno.

Infatti è già un mese pieno che in casa mia va di moda questa insalata che le vede protagoniste.

 

Con le pere ho scoperto che bisogna avere un po’ di pazienza. Non si possono acquistare e pensare di mangiarle subito… no.
Quando le acquisti sembrano dei sassi. Dure e asciutte, senza nemmeno un gocciolino di succo.
Il segreto è questo: una volta che le hai acquistate, devi dimenticartele per qualche giorno. Per almeno 3-4 giorni devi far finta che non esistano.
Ti può venire la tentazione di palparle delicamente per vedere se iniziano ad ammansirsi, a dare un minimo cenno di maturazione… ma di solito loro non cedono.

Quando le hai totalmente dimenticate, ecco che sono al massimo della loro forma! (Atttenzione però, occorre solo far finta di dimenticarsele… a volte, con questa storia qui, mi faccio prendere la mano e le ritrovo marce, senza più memoria di averle mai acquistate…)

Questo è quello che è accaduto stasera.

Ho ritrovato, in una sacchetto vicino al cesto della frutta, 2 pere sode ma mature che si sentiva al tocco che erano belle polpose e succose.
Erano una William e una Abate.
Eh, già… perchè le pere non sono tutte uguali…

Innanzi tutto le pere william sono più estive e quindi ora iniziano già a essere oltrematurazione (da fuori non si vede, il frutto sembra bello, ma dentro è di un colore grigino, poco sodo. Mia nonna diceva, in dialetto “la gà la lòva”. Non ho mai saputo se esista una traduzione italiana. So che anche per me, quando è così, la pera ha la lova. Io ovviamente italianizzo l’espressione, ma anche così nessuno capisce quello che voglio dire, tranne le mie sorelle che condividevano la nonna con me… Una volta ho anche provato a spiegarlo al signore che me le aveva vendute, ma nemmneno lui ha capito granchè e mi ha liquidato con un “non c’è problema, signora, gliele cambio…” pur di farmi smettere di farneticare sulla ‘lova’ delle pere…). La william ha una polpa molto succosa e fine. E’ la pera più utilizzata nell’industria della preparazione dei succhi di frutta.

L’altra era un Abate. Devo ammettere che non compro mai lo stesso tipo di pera. Almeno così ho più probabilità che almeno una buona la trovo!
L’abate è una pera autunnale, più grossa dell’altra e con una polpa più succosa e meno liscia, più spessa, quasi granulosa. La buccia è di colore giallo, molto rugginosa, con un collo particolarmente allungato.

Tutte le varietà di pera (sul mercato se ne trovano almeno 6, 7 tipi differenti) sono ricche di fibre (soprattutto nella buccia), di vitamine A, C e K, e di minerali quali potassio, calcio, ferro, fosforo e magnesio.
Ha un elevato potere antiinfiammatorio e funge da emolliente per l’intestino: contiene infatti una fibra, la lignina, che è in grado di assorbire molto acqua e facilitare così il passaggio delle feci nell’intestino, prevenendo problemi emorroidali.

Detto fatto, quando ho scoperto le pere, non potevo non cogliere l’occasione!
Ho preparato per cena un’insalata che amo molto perchè è molto rotonda e piena come sapori e anche come nutrienti.

A fare compagnia alle pere, ci sono finite delle noci, un cespo di insalata canasta e alcune foglie verdi dei rapanelli. Ci sarebbe stata bene anche la rucola, ma non l’avevo…

Ecco la ricetta per 4 persone:

  • 2 pere medie mature
  • 1 cespo di insalata canasta
  • 8-10 noci
  • foglie di ravanello
  • un mazzetto di rucola
  • 1/2 limone
  • 2-3 C. olio evo
  • 1 C. aceto balsamico
  • sale
  • 4 c. di gomasio
  • scaglie di parmigiano reggiano (facoltativo)

Lavare tutte le verdure a foglia e tagliarle a striscioline (non troppo sottili, tipo pappardelle per intenderci).

Sbucciare le pere e tagliarle in quattro, pirvarle del torsolo e poi affettarle piuttosto sottilmente in senso longitudinale. Bagnarle subito con il succo di limone per evitare che si ossidino e anneriscano. Si può optare anche per la versione con la buccia. Molto dipende dal tipo di pera, la william lo consente perchè ha una buccia sottile, già l’abate la presenta più spessa. Occorre assaggiarne un pezzo e sentire come si presenta in bocca.
Schiacciare le noci e spezzettare grossolanamente i gherigli.
Preparare un’emulsione con il sale, l’olio e l’aceto balsamico.
Servire nei piatti individuali mettendo sotto un letto di foglie verdi e sopra i pezzetti di pera e i gerigli di noci.
Spolverare con il gomasio e condire ogni insalata con un cucchiaio abbondante di emulsione.

A piacere si può arricchire ulteriormente il piatto con del parmiggiano a scaglie. E’ un sapore che si sposa molto bene con gli altri, ma che inevitabilmente tende a coprirli un po’. Mettetelo solo se volete un sapore molto deciso.

Silvia