Lo Strudel Vegano


Di nuovo a casa. Sbalzo termico di 15 gradi almeno. Dura per il fisico adattarsi…

La settimana appena trascorsa è stata all’insegna del fresco, delle passeggiate nei boschi e in vetta, tra le rocce, della canotta di lana a mezze maniche (che assorbe il sudore e non ci si ammala), del k-way, perchè l’acqua non ci ha risparmiato, delle colazioni pantagrueliche con pane burro e marmellata (burro bio di malga, comprato mentre lo facevano, dal latte dalle mucche che avevamo incontrato lungo il sentiero… mhmh…).

La compagnia era formata da 4 adulti, 4 bambini e 1 cane. Tutti in un appartamento di 50 metri massimo. Tanta entropia e tanta vita!!

Per fortuna che ci si vuole molto bene e si va d’accordo, noi e la famiglia Rinaldini! Sono già da qualche anno i nostri compagni di vacanze in montagna, sia in estate che d’inverno. E’ un grande dono avere questo appuntamento, estivo e invernale, da trascorrere insieme…

Ogni volta che mi sposto da Reggio, e vado in posti con un clima differente mi rendo conto di quanto il nostro corpo abbia esigenze diverse a seconda della temperatura esterna.

I meloni dell’orto (del nonno Alberto), che ci siamo portati in montagna, sono rimasti in attesa di essere mangiati, per tanto tempo, fino a risultare troppo maturi; i pomodori, anch’essi dell’orto sono stati mangiati ma a fatica, mentre invece cibi tipicamente invernali, come le zuppe di legumi e cereali, e addiruttura una polenta con i funghi, andavano a ruba…

Non parliamo poi del dessert… un classico della montagna, che ti viene proposto in ogni rifugio, solitamente accompagnato da panna montata, appena montata, che ha un sapore… è lo strudel di mele.

E noi non abbiamo fatto eccezione!
E mentre lo assaporavo pensavo al mio strudel di mele, che è buonissimo e sicuramente più sano di quello che stavo mangiando e di cui non vi avevo mai dato al ricetta. Per cui, un poco fuori stagione… ma perfetto per quelle mele nuove, piccole, verdissime e leggermente acidule che ha il mio papà sugli alberi da una quindicina di giorni a questa parte, ecco la ricetta.
Si discosta dalla ricetta tradizionale perche non ha burro, nè uova, nè zucchero bianco. Le farine sono integrali o semintegrali (io le macino al momento direttamente dal chicco intero con il mulino, ma si trovano tutte in commercio già in farina) e il sapore dolce viene ottenuto con un poco di malto e l’aiuto del succo di mela nell’impasto.

 

INGREDIENTI (PER LA PASTA)        

  • 100 g. farina integrale di grano
  • 50 g. farina semintegrale (farina 2) di grano
  • 50 g. di farina integrale di grano saraceno
  • 1 C. malto di mais
  • 2 C. olio di mais
  • 6 C. succo di mela
  • ½ limone (scorza grattugiata)
  • un pizzico di sale
  • una punta di coltello di vaniglia
  • acqua q.b. per impastare (pochi cucchiai)

 

INGREDIENTI (PER IL RIPIENO)        

  • 3 mele grosse (ideali sono le renette)
  • 2 C. uvetta
  • 2 C. albicocche secche
  • 1 C. raso di cannella in polvere
  • 1 C. succo di zenzero
  • ½ limone (succo)
  • 1 C. zucchero muscovado
  • 2 C. pinoli
  • 2 C. gherigli di noci
  • 1 C. malto di mais
  • un po’ di pangrattato

 

PROCEDIMENTO                                   

Innanzi tutto preparare la pasta.
Mettere in una ciotola le farine, la scorza di limone grattugiata, il sale e la vaniglia (tutti gli ingredienti secchi), poi aggiungere l’olio, il malto, e il succo di mela e iniziare ad impastare.
Aggiungere l’acqua pochissimo alla volta fino ad ottenere un composto solido, sostenuto ma non troppo duro e piuttosto appiccicoso. Sbatterlo ripetutamente su un tagliere perché si compatti per bene e poi metterlo a riposare (per almeno un’ora) avvolto nella pellicola perché non si asciughi.

Intanto preparare il ripieno.
Sbucciare le mele e farle a fettine sottili. Bagnarle son il succo di limone perché non anneriscano.
Unire poi la cannella, il succo di zenzero e lo zucchero. Mescolare per bene in modo che il composto si insaporisca.
Aggiungere l’uvetta e le albicocche fatte a pezzettini (grandi come l’uvetta), poi i pinoli e i gherigli di noce tritati grossolanamente.

 Ora il ripieno è pronto e può riposare un po’.

Trascorsa un’ora, in cui la pasta ha riposato, si può procedere a stendere la sfoglia.
La sfoglia dovrà essere molto sottile (si dice che ci si dovrebbe poter leggere il giornale attraverso!) e per stenderla si può procedere nel seguente modo: prendere un canovaccio pulito e cospargerlo di farina. Poi iniziare a tirare la sfoglia dello strudel utilizzando un mattarello e cercando di creare una forma più o meno rettangolare.
Quando la pasta è sufficientemente sottile, stenderci sopra un velo di malto e poi cospargerlo leggermente di pangrattato (in modo da assorbire l’acqua che le mele rilasceranno durante la cottura).
Stendere ora il ripieno precedentemente preparato.
Piegare all’indentro i bordi laterali e iniziare ad arrotolare lo strudel aiutandosi con il canovaccio per farlo rotolare su se stesso.

Quando il rotolo è pronto metterlo con la giuntura sotto e bucherellarlo con una forchetta in modo che il vapore che si creerà durante la cottura non lo faccia gonfiare.
Adagiarlo quindi su una teglia oliata ed infarinata, o coperta da carta da forno, e infornare a forno già caldo (180°) per 45 minuti.

 

Quando lo strudel esce dal forno si può decorare con un cucchiaino di zucchero a velo, messo utilizzando un piccolo setaccio oppure, se si pvuole evitare lo zucchero, con delle mandorle affettate sottilmente o con una granella di nocciole.

Se ora fa troppo caldo per accendere il forno… mettete da parte questa ricetta e provatela appena fa fresco. Merita davvero! Questo strudel è buono, sano e nutriente. Ottimo a colazione, a merenda o come dessert dopo cena, ammesso che ci arrivi… dipende da quando lo sfornate!


Silvia (che ha appena deposto scarponi da montagna e canotta di lana…)