Rimanere morbidi come la neve


Domenica mattina

Continua a nevicare…In questo momento avrei dovuto essere in cucina, oggi dovevamo incontrarci ad Albinea per fare insieme il corso sul Pesce Azzurro.

La nostra guest star però ha disdetto causa neve, quindi
l’abbiamo dovuto rimandare… Aspettiamo fiduciose che gli insostituibili
pesciolini ricomincino a frequentare i banchi della pescheria.

Le ricette sono state provate e perfezionate, il programma è
pronto, manca solo lui.

E’ strano pensare che un evento atmosferico ci costringa a
modificare i nostri progetti.

Non ci siamo abituati.

Ci sembra che ciò che dobbiamo fare sia così importante da
non poter essere influenzato da questioni di poco peso come le condizioni meteo.

Invece…

I cambiamenti della natura mi richiamano alla riflessione.

E’ importante che riusciamo a vedere le nostre azioni in un
contesto più ampio, tenendo conto non solo delle nostre esigenze ma delle
“condizioni meteo”.

E per “condizioni meteo” intendo tutto ciò che c’è fuori di
noi, dal tempo atmosferico agli umori delle persone vicine, dalla situazione
delle strade allo stato di salute dei nostri cari.

Forse è ora di cambiare quel nostro arrogante stile di
pensiero che ci porta a mal sopportare che la nostra libertà sia limitata dalle
“condizioni meteo”.

Forse la libertà è proprio questo: riuscire a vivere accettando
di modellare con serenità i nostri progetti in accordo con la realtà di tutto
ciò che ci circonda.

Significa restare morbidi, aspettare in pace che i tempi
siano maturi per ciò che vogliamo realizzare, o anche cambiare i nostri
desideri se il mondo fuori non ci risponde.

Morbidi come i contorni della città sotto la coperta bianca
della neve.

Ci è stato passato come auspicabile un modello di
comportamento forte, in cui è vincente chi va avanti per la sua strada senza
distrazioni, contro tutto se necessario.

E’ vincente chi arriva al proprio obiettivo, senza contare
quanto ciò possa essere costato ad altri.

Chi indulge a dare peso ad altri segnali, chi presta
attenzione alle persone o all’ambiente intorno è considerato un debole.

In un’ottica di vita meno competitiva e più cooperativa
credo che sia importante rivedere questa serie di credenze che la nostra cultura
ci ha trasmesso.

Chiediamoci se sono veramente nostre convinzioni profonde o
se semplicemente le abbiamo assorbite via via senza mai considerarle a fondo
nella nostra coscienza.

Dal grande valore attribuito all’ “essere determinati”, padroni
assoluti di se stessi, emerge una visione in cui è poi facile giustificare
l’azione di forza; in questa ottica spesso anche l’ostinazione più ottusa viene
considerata come un perdonabile eccesso di zelo.

Raramente si considera che la determinatezza eccessiva porta
alla scarsa considerazione di chi ci sta intorno e legittima comportamenti
arroganti ed egoisti.

Termino qui le riflessioni della domenica.

12 Febbraio, dalla finestra di via S. Zenone….ora nevica con
meno convinzione…

Lorella


Commenti (1)

  1. Sandro

    Grazie per la tua riflessione.Poco fa raccontavo l’insegnamento ricevuto dalla moglie di un mio caro amico venditore di stoffe con un banco sul mercato,lui,cubana appena giunta in Italia ,lei:
    -Insomma!E’ tutta la settimana che piove!!!maledetto clima!!!Non posso a lavorare!..arrabbiatissimo
    tuona alla moglie
    Lei:-Scusa ma te la prendi con il clima???
    E cosa pensi di risolvere?Credi di poterlo cambiare?
    Confusi dall’abitudine di lamentarci per qualsiasi cosa ci accada abbiamo perso lo capacita di accettare ciò che la Vita ci propone.
    Buona domenica

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