Un passo verso la consapevolezza alimentare


Oggi è stata una giornata davvero intensa.

Le altre sisters, Alice ed io abbiamo presenziato al congresso organizzato dal Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia Romagna dall’argomento “Alimentazione e tumori”.

La giornata è stata molto arricchente, non solo dal punto di vista dei contenuti che non hanno deluso nessuna aspettiva (c’era da aspettarselo visto che il relatore d’eccellenza era il nostro caro Prof. Franco Berrino), ma anche a livello relazionale e sociale. E’ stato infatti emozionante poter condividere quello che è ormai da tempo il nostro progetto di vita legato all’alimentazione e vedere, proprio nella nostra città, tante persone interessate a questo argomento.

La sala del centro Loris Malaguzzi era gremita (si parlava circa di 230 persone), l’interesse verso l’argomento trattato era molto alto e, cosa assai apprezzabile, l’organizzazione dell’evento e la moderazione del convegno era gestita da figure mediche professionali appartenenti alla struttura ospedaliera della nostra città! Questo fatto, che non dovrebbe stupire, in realtà mi ha piacevolmente colpito, in quanto non sono abituata a confrontarmi con apertura e disponibilità al cambiamento, sopratutto in ambito alimentare-nutrizionale, nella medicina ufficiale. Verificare con mano che esistono medici desiderosi di mettersi in discussione, di prendere parte ad importanti progetti come il progetto DIANA, di cui il Prof. Berrino è stato appunto l’ideatore ed il promotore, mi ha rinnovato tanta fiducia e voglia di fare.

La giornata di oggi è stata come un balsamo lenitivo che ha curato innumerevoli piccole-grandi ferite che in questi anni ho collezionato sulla mia pelle. Queste ferite si sono create sia in ambito professionale, quando a volte mi sono sentita fortemente osteggiata nel mio intento di portare avanti una filosofia di vita nella quale credo, sia in ambito personale, quando mi sono trovata dall’altra parte rispetto a chi, per professione, cura le persone ammalate.

Ad esempio nel ruolo di paziente, o di accompagnatrice di persone care malate, ho vissuto situazioni molto difficili, nelle quali ogni divergenza d’opinione col personale medico, o semplice bisogno di chiarezza, non veniva minimamente accolto, non trovava nè risposte, nè dialoghi costruttivi, anzi spesso veniva schernito o trattato con superficialità e arroganza. Quale regalo invece sentirsi uniti nella condivisione di un obiettvo comune: quello di portare maggior consapevolezza all’atto dell’alimentarsi, alla primordiale esigenza di ogni essere umano di nutrirsi nel modo corretto secondo le leggi della natura.

Un altro sentimento posivito che ho provato oggi è stato un profondo senso di gratitudine per il Prof. Berrino. Quest’uomo, oltre ad esprimersi in modo estremamente chiaro, intelligente e accattivante, emana tanta saggezza e forza. Ripenso alla sua carriera e immagino gli sforzi che avrà fatto, mi commuove il pensiero di quanta perseveranza, fiducia e tenacia abbia dovuto impiegare per portare avanti i suoi ideali e riuscire a raggiungere i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Investendo in direzione controcorrente rispetto al trend scientifico ufficiale, egli ha portato avanti progetti di ricerca estremamente complessi, inevitabilmente carichi di innumerevoli variabili, punti di vulnerabilità e criticità, ma riuscendo alla fine ad ottenere significativi risultati, che gli hanno fatto guadagnare grande rispetto agli occhi di tutta la comunità scientifica nazionale ed internazionale.

Non ultimo per importanza è stato infine l’incontro con  “LUMEN”, l’istituto di medicina naturale che ha curato il laboratorio culinario annesso al convegno.

Ho avuto modo di conoscere alcuni rappresentanti di questa realtà esistente da molti anni a Piacenza: mi hanno spiegato alcune cose della loro scelta di vita comunitaria e degli ideali che muovono il loro lavoro e anche in questo caso mi sono sentita “a casa”. Il loro entusiasmo ha risvegliato in me tante idee e la voglia di avere al più presto pronta la sede della nostra associazione per poter fare ancora più cose insieme a tutti coloro i quali condivideranno un pezzo di strada con noi.

Appena arrivata a casa ho scritto quest’articolo e sono andata a visitare il loro sito www.naturopatia.org. Qui ho trovato una riflessione di G. I.  Gurdjieff molto bella che è questa:”

 un uomo solo non puo’ fare niente… un uomo, dunque, che voglia svegliarsi, deve cercare altre persone che vogliono pure svegliarsi… se diverse persone decidono di lavorare contro il sonno, esse si sveglieranno l’un l’altra…”

Buonanotte a tutti

Francesca


Commenti (5)

  1. Alice

    Anche per me è stato un pomeriggio davvero motivante, conclusosi( molto insolito per un convegno organizzato dall’AUSL) davanti ad un buffet di cibi naturali gustosi e allegri. Come le ricette che incontro nel mio giro quotidiano a disanapianta.
    E il segreto sta tutto lì, come ci ha suggerito anche il proff. Berrino. Nel cucinare sano ma con gusto. Non basta andare al primo negozio di prodotti naturali e riempire due borse di cibo mai visto prima perchè cambi qualcosa.E’ accadurto anche a me, i cibi finiranno per scadere nella dispensa facendoci comunque male, se non altro alle tasche e alla coscienza.
    “Per cambiare bisogna cambiare” mi disse un giorno un’insegnante di yoga ad un seminario tanti anni fa. E lì capii il significato vero del cambiamento.Nel senso che non è solo necessario essere convinti di ciò che si vuole modificare ma bisogna produrre gesti dotati di senso concreto. Magari comprare solo un vasetto di miso ma aggiungerlo subito al minestrone della sera senza aspettare di saper fare alla perfezione la mitica zuppa di miso. E poi bisogna fare prove con curiosità e allegria, farsi cullare dalle amorevoli indicazioni delle sisters e sperimentare in prima persona che cambiare modo di alimentarsi non significa perdere uno dei piacere della vita, per vivere una lunga sana vita da malati, ma scoprire un mondo di piacevolissimi sapori che non avremmo mai nemmeno immaginato. Grazie sorelle, la vostra operosità, tenace e generosa, non finirà mai di stupirmi!
    Alice

  2. Luca

    Ciao Francesca, sono Luca, ero davanti a voi col bimbo addormentato in braccio… Non sono riuscito a seguire tutto-tutto, ma ho sentito i pareri di amici con i quali da parecchi anni approfondiamo, studiamo, divulghiamo tutto quello che possiamo su alimentazione, medicina e salute (soprattutto dal punto di vista macrobiotico). Li butto un po’ alla rinfusa perchè è tardissimo, perdonami per questo primo pessimo post sul vostro bel blog!… 😉

    1) Nonostante il prof. Berrino sia già venuto tantissime volte dalle nostre parti, una volta anche invitato da noi per una conferenza a Sassuolo, la gente continua a chiedergli sempre le stesse cose, a lamentarsi degli stessi problemi, a chiedere se “il cibo xy fa bene per la malattia yz” o “come sostituire lo zucchero”. Va bene che magari sono sempre persone diverse, ma…..

    2) L’interesse per queste tematiche è altissimo nella nostra città, ma sembra solo finchè… non c’è da mettersi a crema di riso e tekka per 10 giorni per guarire dall’intolleranza ai cereali. O peggio. Lì misteriosamente 9 su 10 si fermano al secondo giorno, se va bene… Non parliamo della pre-masticazione per eventuali malati gravi!

    3) Le belle parole e l’interesse per questi argomenti sono state spese anche da tanti appartenenenti all’establishment medico ufficiale, e questo è stato molto bello! Il retro della medaglia è stato vedere così tanti segni di malattia sui visi di persone che parlavano dell’importanza dell’alimentazione per stare in salute… Come si fa a far capire efficacemente alle persone che se non FANNO cambiamenti (perfino senza parlarne, basterebbe provare sul serio qualche giorno, all’insaputa di tutti…), ma si limitano a decantarne i benefici, è tutto un semplice fuoco di paglia? E soprattutto non dà lo stimolo a nessuno a continuare, perchè non bisogna essere degli esperti di diagnosi visuale per vedere medici molto più malati dei pazienti che “curano”… 😉

    4) La consapevolezza alimentare è fondamentale. Ma se non è accompagnata da un allargamento della propria visione del mondo (pensa per esempio a cosa ci deve essere dietro alla decisione del prof. Berrino di mostrare quell’ideogramma e spiegarne il significato!!!), tutto nasce e muore nel giro di qualche stagione. E’ inevitabile, come una pianta non innaffiata che muore.
    Se non c’è una adeguata filosofia che la sostiene e permette di cambiarla ed adattarla con padronanza e consapevolezza, qualunque tecnica può fare miracoli nel breve termine ma perderà rapidamente efficacia, con il semplice tracorrere del tempo e a forza di utilizzarla. E dopo a chi si chiede? Al prossimo, encomiabile e fantastico, prof. Berrino?

    Ok, ce n’erano tante altre, ma crollo!…
    Solo un’ultima cosa: immagino Livio sia impegnatissimo, ma se vi va sul serio di organizzare (che so…) un pomeriggio di discussione full-immersion sui temi usciti oggi (o magari anche altri), per approfondimento e condivisione delle rispettive esperienze e magari per fare un bel brainstorming per vedere cosa esce, noi veniamo più che volentieri!
    Magari partendo (o finendo…) con un “contest” sulle rispettive cucine che possa essere un prelibato punto di partenza (o di conclusione) per le chiacchiere…. :-))

    Ciao e complimenti ancora per come avete preparato il Beautiful Day! A presto!

    • Disanapianta

      Ciao Luca,
      sono Silvia (la moglie di Livio). Che bello trovarti qui!!
      Livio mi ha spiegato un po’ di cose di te e di quello che fai.
      Non posso che concordare con tutto quello che hai scritto. In particolre la grande, grandissima difficoltà di mettersi, e stare, in una strada di consapevolezza alimentare, se non si allarga un po’ la visuale a tutto in resto, e non avviene una presa di coscienza sotto tutti i profili della vita…
      Accolgo con molto piacere la tua proposta di trovarci un pomeriggio/sera per conoscerci e chiacchierare davanti, perchè no, ad una produzione casalinga di cose sane e buone da sgranocchiare. Nelle prossime due settimane noi saremo presissime perchè abbiamo il corso tra due we e tra il manuale da preparare, i grembiuli da “ricamare” e lo studio da affinare non c’è spazio per altro! Ma in febbraio vorremmo proprio incontrarvi. Magari inizia già a pensare a quando potrebbe andare bene per voi, così decidiamo una data.
      Grazie ancora per averci scritto. E’ un grande valore aggiunto la condiviisione e il sapere di essere insieme in un modo diverso di alimentarsi, e non solo…

      • Luca

        Ciao Silvia, piacere di conoscerti!!
        Ti ringrazio per l’accoglienza sulle vostre belle pagine, che ho cominciato a sfogliare e trovo molto interessanti, curate e “vissute”!
        Sono molto felice che tu abbia accolto la proposta di trovarci: anche se fosse solo per il piacere personale di conoscervi, verrei di volata con tutta la mia famiglia anche oggi! Ma credo che, allargando un po’ la prospettiva, potrebbe essere un’ottima occasione per condividere esperienze, informazioni e forze, e chissà cosa può nascere!

        Se vi motiva l’idea, io proverei a …estendere l’invito per questa giornata a tutto il “nocciolo duro” del mio gruppo di amici di cui avevo accennato anche a Livio (è da alcuni anni che ci siamo un po’ dispersi in giro per l’Emilia, e quindi non sarà facile portare tutti, circa una decina, ma credo che l’occasione sarebbe perfetta e mi piacerebbe molto provarci!): le competenze e le esperienze di ognuno sono molto diverse, ci sono persone che sono partite fin dall’inizio quasi 15 anni fa, altri hanno iniziato da pochi anni ma con grandissima motivazione; tutti però condividono la stessa passione per queste cose. E sono certo che sarebbe un pomeriggio/sera memorabile! Sul modello del circolo “Junto” di Franklin…. 🙂

        Se invece preferite evitare una vera e propria invasione, almeno per ora, possiamo semrpe venire solo io, mia moglie e il nostro piccolo…

        A seconda della ipotesi che preferite, posso cercare anch’io un posto adatto dove trovarci – non vogliamo disturbarvi più del dovuto! Casa nostra è un po’ fuori mano ma disponibilissima; mia mamma ha un B&B grande e confortevole appena fuori da Reggio; magari posso trovare anche qualcosa d’altro.

        Come date, diteci voi, avete senz’altro più impegni di noi…; se proprio per voi è indifferente, si potrebbe vedere di fare per esempio o domenica 12 o il 19.
        Appena mi dici cosa ne pensate, sento dai pochi (o tanti) interessati e cerco di trovare la data migliore per tutti.

        Grazie ancora per la vostra disponibilità! Non vedo l’ora di conoscervi di persona!
        Ciao!

  3. linda

    Ciao Francesca,
    io non ero a conoscenza dell’incontro con il Prof. Berrino, al quale per altro avrei voluto assistere sicuramente, mi sorprende il fatto che come malata oncologica in cura al Santa Maria non sono stata avvisata dall’ospedale che a quanto ho capito era fra gli organizzatori dell’evento. Sarà mia premura far notifica di questo al mio oncologo anche se ho già ben chiaro la loro risposta. Spero nella prossima occasione.

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