Il potere taumaturgico delle spezie


Stasera è una di quelle sere un po’ fredde, un po’ stanche, un po’ tristi… Capitano ogni tanto, mille cose incompiute che chiamano e nessuna voglia di mettere mano ad alcuna. Siamo in preparazione del Beautiful Day e la circostanza e i tempi che si assottigliano richiederebbero tutta l’energia migliore. Ma così è… stasera l’energia e l’entusiasmo latitano.

Questa mattina ci siamo ritrovate per salutare un amico che è partito per l’ultimo viaggio. Dopo sembrava così superficiale ritrovarci indaffarate a portare avanti i nostri preparativi. La sensazione di essere in scena e non potersi sottrarre dall’andare avanti mi ha accompagnato in questa giornata mesta.

Verso sera sono uscita e ho fatto il giro delle erboristerie di fiducia per acquistare erbe e spezie e infine sono andata in torrefazione a far macinare il caffè. Le erbe odorose serviranno per preparare la “tisana della serenità” e le spezie verranno utilizzate per il nostro “orzo speziato”. Il caffè invece sarà per gli irriducibili; lo prepareremo con la ricetta antica del caffè bollito, e lo impreziosiremo con una spezia a sorpresa che non posso rivelare adesso.

Le quantità naturalmente sono da “quattrocento”, il nostro kolossal!

Dopo cena, cena preparata da Alberto, che mi ha messo a sedere su una sedia con intervento e commento proibiti – misure un po’ coercitive, è vero, comunque grazie Alberto per la buona cena e il riassetto completo della cucina – ho riacquistato il diritto a muovermi liberamente.

E allora ho cominciato ad aprire i sacchetti e a riporre con cura, per proteggere e mantenere al meglio i profumi, le preziose droghe. Alcune rimarranno intere, come la cannella e l’anice stellato: sarà la decozione a farle esprimere. Altre invece sono da macinare.

Il mio macinino è piccolo e manuale, date le quantità l’impresa si è rivelata lunga e anche piuttosto faticosa. Cominciando da 15 minuti di macinatura di finocchio, proseguendo con 8 minuti di coriandolo e, cambio staffetta con Alberto, 20 minuti di cumino, abbiamo totalizzato 42 minuti: la manovella era rovente.

E’ successo durante la macinatura che il profumo via via più intenso delle spezie, dal dolce delicato del finocchio, al fresco asprigno del coriandolo, fino all’intenso e sensuale calore del cumino, cominciasse ad avere un effetto sulla  mia atmosfera interiore. E alla fine, mentre, con ancora un po’ di fiatone da manovella, richiudevo i sacchettini mi sono accorta che i profumi che saturavano la cucina erano entrati anche nella mia malinconia e l’avevano trasformata. Mi sono messa a scrivere, nonostante sia ormai mezzanotte, con il desiderio di condividere questa bella scoperta: i doni che la natura ci offre hanno  potere sui nostri stati d’animo, basta il loro profumo per apportare cambiamenti positivi.

Accorgersene, provare meraviglia e gioia per questi doni, ci aiuta nei momenti tristi a sentirci fortunati e grati di poterne godere. Adesso mi bevo la “tisana della serenità” e con questo buon sapore di gratitudine me ne vado a dormire.

…cosa c’è nella tisana? Ok, lo svelo: tiglio, arancia e verbena odorosa. Dopo il beautiful day vi darò anche le dosi…

Buonanotte

lorella


Commenti (3)

  1. Mercedes

    Che bell’articolo, anche a me cucinare fa guarire, o quantomento mi scalda il cuore nei momenti difficili. E cucino magari dopo cena, mentre tutti dormono. Non sono ancora entrata in pieno nell mondo delle spezie, ma mi state facendo venire una gran voglia.

    Avanti con i preparativi per il Beautiful day! saranno stracoccolati quest’anno i partecipanti 😉

    Mercedes

  2. maresa

    Vi seguo passo passo nei preparativi, mi appunto tutte le ricette e non vedo l’ora di essere a Reggio domenica per vedere il risultato del grande lavoro che state facendo. Sto sconprendo un mondo tutto nuovo GRAZIE di CUORE a domenica
    Maresa 🙂

    • francesca

      Che bello sapervi con noi in questi giorni un pò frenetici e adrenalinici….alla fine, sarà come cucinare per tanti amici….ma proprio tanti!!!
      bacione

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