Orzo speziato a colazione


Tutte le mattine la mia colazione è accompagnata da una bevanda fantastica, di cui ho parlato tante volte, di cui ho elargito la ricetta a un sacco di persone ma che, mi sono accorta, non ho mai pubblicato sul blog… che mancanza!

La prendo un po’ larga…

Durante i tanti anni di ricerca personale per riuscire ad instaurare un “dialogo” con il cibo, ho capito, facendo vari esperimenti, che ho una certa inclinazione alle dipendenze: se assumo una sostanza per quattro o cinque giorni di fila poi mi diventa difficile farne a meno.
Mi succede con l’alcool, con il cioccolato e anche con il caffè…

Premetto che non sto parlando di un uso smodato, anzi parlo di un consumo molto moderato… è il fatto di ripeterlo con regolarità che rende l’assunzione non più una scelta ma una necessità.

Mi potreste dire che ogni gesto ripetuto crea un’abitudine, ed è vero.
C’è però una differenza: un’abitudine puoi decidere di cambiarla con qualcos’altro di altrettanto piacevole senza problemi, una dipendenza invece ti accorgi che ti domina. Non puoi scegliere qualcosa d’altro.
Nel tuo corpo c’è l’esigenza di quella precisa sostanza.

Fate una prova e vedete se  succede anche a voi la stessa cosa.

(Naturalmente per fare una prova valida dovete essere abbastanza ‘puliti’… quando le dipendenze sono tante e forti non si riesce a distinguerle più…)

Se per tre sere di fila bevo una birra durante la cena, la quarta sera la voglio con ostinazione, e se non ce l’ho mi viene voglia di uscire apposta e andarla a comprare.
La scorsa estate in Sardegna io e Francesca eravamo assolutamente addicted di Ichnusa…ogni sera “dovevamo” averla…
Con il vino mi succede la stessa cosa.
E sento che quello che voglio è proprio l’alcool contenuto nella bevanda, più che la bevanda in se.
Quindi sto attenta ad assumere sporadicamente sia il vino che la birra.
Se mangio un pezzo di cioccolato per tre giorni ecco che all’improvviso, il quarto giorno, mi viene voglia di cioccolato, ed è una voglia imperiosa, qualcosa dentro di me urla “mangia il cioccolato!!”.
E’ diventato un “bisogno”.

Con il caffè è andata così: ho deciso qualche anno fa di smettere di berlo perchè seguivo una cura omeopatica.
A quel tempo ne bevevo uno a metà mattina e, qualche volta, un altro al pomeriggio.
Vi assicuro che è stato tremendo smettere di berlo, avevo mal di testa, sonnolenza, ero nervosa ed irritabile… e soprattutto per la prima settimana non riuscivo a pensare ad altro… avevo in mente sempre un desiderio soffocante di caffè… poi piano piano il bisogno si è affievolito e nell’arco di due settimane è scomparso del tutto.
Dopo un anno senza caffè, poco disposta a credere nella forza della dipendenza, ho ricominciato a bere un caffè ogni tanto… dopo tre mattine consecutive non sono più riuscita a smettere.
E mi sono ritrovata di nuovo dipendente dalla caffeina.

Questa volta però consapevole di esserlo.

Ho poi deciso di nuovo di smettere il caffè qualche anno fa e da allora sto attenta a non ricaderci…
Ogni tanto ne bevo uno perché continua a piacermi.
Resto vigile però e cerco di percepire i suoi effetti sul corpo e aspetto di averli smaltiti del tutto per berne un altro.
Non vi nego che all’inizio, al mattino e a colazione, la faccenda era seria : si univa alla dipendenza relativa alla sostanza anche il legame con l’abitudine piacevole di una bevanda forte e saporita con cui iniziare la giornata, o da gustare in una pausa.

Devo dire che il sapore del tostato d’orzo, il “caffè d’orzo”, non mi era mai piaciuto.
Neanche da bambina quando la nonna Maria cercava di farmelo bere nel latte.
Lo trovavo disgustoso…

Durante i vari viaggi in Oriente mi era capitato di gustare una bevanda squisita, il masala chai. Si tratta di tè nero con aggiunta di spezie.

Trasformarlo in orzo speziato è stato un attimo.

Bisogna utilizzare un buon tostato di cereali, meglio ancora se è una miscela, ad esempio orzo, farro, cicoria…

Io utilizzo o un orzo molto tostato, e quindi con una nota amara ben definita, oppure lo Yannoh, una miscela creata da Oshawa, il padre della macrobiotica, che contiene orzo, cicoria, segale e ghiande tostati.

Le spezie possono essere variate a seconda della stagione, non mancano mai però cannella e anice stellato o anice verde… il cardamomo lo trovo irrinunciabile e se voglio una nota calda aggiungo anche i chiodi di garofano e qualche grano di pepe.

Se ho voglia di una sferzata metto anche qualche fettina di radice fresca di zenzero.

Il risultato è una bevanda salutare, squisita, di cui si può anche abusare e che non provoca dipendenza: è soltanto una bella e sana abitudine.

Giocare con le spezie profumate è divertente e un po’ magico… si può fare direttamente al mattino o anche la sera prima… restando tutta la notte in infusione il sapore diventa ancora più deciso.
Lo filtrate e ve lo portate con voi in un thermos, così anche per la pausa siete a posto.

Al mattino aggiungo anche un goccio di latte di mandorle, così diventa “macchiato”, e uno schizzo di sciroppo d’agave per dolcificarlo.
Dopo pranzo invece o alla sera lo preferisco liscio.

TOSTATO D’ORZO ALLE SPEZIE (Dosi per 1 litro di bevanda)

  • 4 C. di orzo tostato macinato (o 3 di Yannoh)
  • 1 l. di acqua fredda
  • 1 stecca di cannella da 10 cm. spezzettata
  • 4/5 capsule di cardamomo aperte
  • 1 stella di anice stellato spezzettata o 1 c. di semi di anice verde
  • 4 chiodi di garofano
  • 2-3 grani di pepe nero (facoltativo)
  • 4-5 fettine sottili di zenzero fresco (facoltativo)

 

Mettere in una pentola alta l’acqua fredda, unire le spezie e porre sul fuoco.
Unire il tostato di cereali e mescolare.
Lasciare cuocere fino al bollore, abbassare la fiamma e far cuocere ancora per qualche minuto.
Spegnere la fiamma, lasciare riposare coperto una decina di minuti e poi filtrare.
Attenzione quando raggiunge il bollore tende a tracimare, come il latte quando bolle!
E a me va regolarmente di sopra……..

 

Lorella

 


Commenti (3)

  1. marianna

    ciao! In questo articolo mi sono riconosciuta in pieno! Ultimamente sto “smettendo” con il caffè e pensa che la mia dose erano 2 alla volta…ora lo bevo solo alla mattina da ormai 2 settimane e devo dire che sono fiera di me. Proverò questa ricetta quanto prima..grazie in anticipo 😉

  2. marianna

    Ciao! Come vedi non ho perso tempo e ho preparato questo BUONISSIMO surrogato (lo vogliamo chiamare così? )del caffè. Intenso come il caffè ma sanissimo.

    • Silvia

      Brava Marianna!
      Spero che ti sia piaciuto e che tu l’abbia trovato altrettanto appagante del caffè.
      Un caro saluto,
      Silvia

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