Panettoncini


Ieri si è felicemente svolto il corso sul Pesce Azzurro.

Sarà che c’era una bella e fredda giornata di sole, sarà che dei 15 partecipanti tanti erano già stati nostri allievi e che anche chi non lo era già ci è sembrato subito gioioso di passare una domenica con noi, sarà che i pesciolini che si sono sacrificati non hanno deluso le aspettative, ma devo proprio dire che quello appena trascorso è stato un bellissimo week-end!

I preparativi, come al solito, erano già iniziati al sabato, quando abbiamo ritirato il pesce (appena arrivato a Reggio Emilia, corteggiato da me più di una pop star proprio perchè arrivasse del tipo, della taglia e del mare che avevamo deciso noi…).

Per tutto il sabato Lorella ed io ci siamo godute i preparativi che consistevano nel mettere avanti le ricette “corollarie” a quelle del pesce azzurro, come ad esempio i dolci da servire a fine pasto, la maionese oppure le verdure da pulire per le insalate di accompagnamento.

Poi abbiamo dovuto allestire quelle che in gergo cuciniero vengono chiamate “le linee” di ogni ricetta: abbiamo cioè preparato, messo da parte, pesato, pulito, spremuto, tostato, grattugiato, i vari ingredienti richiesti da ogni ricetta che il giorno dopo ci saremmo trovate a fare davanti ai nostri allievi. 

Infatti quando in una giornata si vogliono presentare la bellezza di 14 ricette, devono essere pronti tutti gli ingredienti che  servono: serve organizzazione, concentrazione e non si ha il tempo per mettersi a pesare delle mandorle o a tritare del prezzemolo! Tutto deve essere ordinato e preciso per permettere di lavorare in modo chiaro ed efficiente… anche perchè i cambi di programma sono sempre in agguato ed un bravo cuoco non è solo quello che cucina bene una ricetta, ma soprattutto quello che cucina bene tenendo a bada gli imprevisti!

Tutto questo accadeva mentre Silvia si occupava delle faccende da Cenerentola, come dice lei, ovvero puliva i pavimenti della sala, il bagno, pensava a come disporre le sedie ed i tavoli ecc.

Oltre però a queste piacevoli occupazioni, sabato è stata anche la giornata in cui si è svolta la maggior parte di quello che io chiamo “il lavoro sporco”: ovvero pulire e sfilettare i 17 kg di pesce che avremmo dovuto poi cucinare.

Per chiunque credo sia un compito impegnativo, soprattutto per noi che raramente cuciniamo prodotti animali, soprattutto perchè tanti di quei pesciolini erano alici e sarde che, come saprete tutti, sono proprio piccolini, soprattutto perchè tra una faccenda e un’altra abbiamo finito di fare tutto questo che erano le 2,45 della mattina… e il giorno seguente, quello del corso, avremmo avuto la sveglia alle 6.30… sempre della mattina… di quellla stessa mattina…

Questa premessa per rispondere alla domanda iniziale, cioè al titolo di questo post: il giorno dopo… cosa ci resta?

Senza ombra di dubbio, tanta tanta tanta stanchezza fisica e bisogno di riposo… questa mattina è stata proprio dura la levata, il mio corpo si rifiutava di stare in posizione verticale e la mia faccia aveva un aspetto al limite del preoccupante…

Poi, con un atto di volontà, riacquistata la posizione eretta, ci siamo ritrovate nella nostra sede, abbiamo finito di riordinare e abbiamo goduto insieme del bel risultato ottenuto, ripensato ai volti dei nostri cari corsisti di ieri, alle loro espressioni, a quanto erano contenti delle cose che avevano imparato.

Tutto questo ha spazzato via la stanchezza e ridato morbidezza e colore alla giornata…

Così, il giorno dopo di un corso ci resta sempre tanta gratitudine per le persone che partecipano ai nostri seminari, per il nostro caro papà che ci ha dato la possibilità di svolgerli in un posto accogliente e funzionale, per la vita che ci ha messo insieme…

Questa volta inoltre ci è rimasto anche qualche cosa in più: 5 mini panettoni di quelli che avevamo fatto per il corso… dei panettoncini super buoni e semplici che fanno molto Natale, messi a punto sapientemente da Lorella e che ieri abbiamo abbinato ad un budino vegan di clementine… il panettoncino però non è per niente vegan, anche se decisamente più “equilibrato” e nutriente di quelli in commercio.

Sono stati una grande rivelazione questi panettoncini, e il fatto che ce ne fosse rimasto a fine corso, uno per ognuna di noi ci è sembrato proprio un regalo… e col  Natale che si avvicina, ecco a voi la loro ricettina!!

PANETTONCINI 

  • 500 g. di farina bianca di farro
  • 250 g. di latte di avena
  • 2 uova intere
  • 120 g. di zucchero integrale di canna
  • 80 g. di burro
  • 20 g. di lievito di birra fresco (panetto)
  • 2 pizzichi di sale marino integrale
  • 100 g. di cioccolato al 70% tagliato a pezzetti piccoli
  • 50 g. di mandorle pelate tostate tritate o noci tritate
  • 50 g. di datteri  denocciolati tagliati a pezzetti e infarinati

Pirottini in carta da panettoncini (circa di 8,10 cm di diametro)

Scaldare leggermente il latte. Quando è tiepido scioglierci dentro il lievito e mescolare bene.
In una ciotola setacciare la farina poi versarci il latte con il lievito, lo zucchero e impastare per amalgamare bene gli ingredienti.
Aggiungere il burro a pezzetti lasciato ammorbidire a temperatura ambiente, le uova, il sale e impastare fino ad ottenere un impasto piuttosto morbido e leggermente appiccicoso.


Aggiungere il cioccolato, le mandorle e i datteri.
Reimpastare per distribuire uniformemente, oliare una terrina di vetro piuttosto grande, adagiarvi l’impasto e coprire con la pellicola trasparente.
Mettere in un luogo riparato e tiepido e lasciare lievitare per quattro ore.
Dopo la lievitazione riprendere l’impasto, che sarà raddoppiato di volume, e dividerlo nei pirottini da panettone toccandolo il meno possibile (usare pirottini di diametro 6 o 10 e riempirli fino a metà ).
Coprire con un canovaccio pulito(facendo attenzione che il tessuto non tocchi l’impasto in nessun punto) e lasciare lievitare al riparo da correnti d’aria per almeno altre tre/quattro ore.
Riscaldare il forno a 220° in modalità statica e infornare per 8-10 minuti fino a quando la superficie sarà ben dorata.
Quando sono cotti sfornarli subito e spolverizzarli in superficie con zucchero integrale, lasciare raffreddare e servire.

Sono buoni anche il giorno dopo, squisiti se gustati tiepidi…

Un buon panettoncino e tanta gratitudine… che bella compagnia!

Francesca

 

 

 

 

 


Commenti (2)

  1. Nunzia

    Grazie per il bellissimo corso, le ricette mi sono piaciute davvero tutte e sto già pianificando una cenetta fra amiche per riproporle(devo iniziare a farmi amico il pescivendolo, mi sa!), ma ancora più di quello che abbiamo cucinato, mi è piaciuta la bellissima e serena atmosfera che ci ha accompagnato per tutto il giorno, sono tornata a casa con tanti spunti di riflessione e ci tengo a ringraziarvi di cuore per tutto l’impegno che ci avete messo, ogni cosa era pensata, ma allo stesso tempo è stato tutto spontaneo!
    Un abbraccio,
    Nunzia

  2. Disanapianta

    Grazie a te Nunzia,
    per noi le giornate di corso sono davvero speciali: rappresentano la glorificazione di tutto il nostro lavoro ed il senso profondo che ci lega in questo cammino….un grande abbracio e tienici informate sugli esisti delle tue avventure in cucina….
    Sarebbe bello, in futuro, trovare altre occasioni per cucinare insieme!
    bacioni
    Fra

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