Risotto con topinambur al limone


Avete presente quei fiori gialli che crescono lungo i fossi in autunno?


Da piccola li andavo a raccogliere e li portavo a scuola. Una volta alla maestra era sfuggito che le piacevano i fiori in classe. E noi, piccoli sudditi devoti, convinti che l’abbondanza l’avrebbe ulteriormente rallegrata, arrivavamo al mattino con fasci di margheritoni tra le braccia.
Quei fiori gialli sono i topinambur.

Hanno un lungo gambo che sotto, nella terra, nasconde un tubero irregolare che cresce in inverno e ricorda una piccola patata, anche nella consistenza.
Proviene dall’America del Nord, infatti è conosciuto anche come patata del Canada.
Il gusto invece ricorda i carciofi, sebbene sia più dolce, da cui il nome inglese Jerusalem Artichoke (non chiedetemi perché proprio Jerusalem, non lo sa neanche wikipedia).
Viene chiamata anche rapa tedesca… anche se non mi risulta che sia particolarmente apprezzato in Germania.
Da quando la pianta è stata introdotta in Europa, intorno al 1600, ha dimostrato capacità di adattamento e attecchimento molto rapidi, e ormai cresce spontanea ovunque nelle zone umide.

Ha comportamento eliotropico, cioè gira il capolino verso il sole, ed è ermafrodita, con fiori bisessuali.

A noi che ci importa, direte…

Il nostro Topinambùr è povero di calorie, contiene inulina, che è una fibra solubile utile a ridurre la glicemia, migliora il metabolismo e le funzioni digestive e aiuta a riequilibrare la flora intestinale.

Eppoi è buono: ecco perché ci importa!

Eccovi una ricettina facile e di gusto squisito.
Per dare un tocco esotico ho messo il mirin, ma potete anche sostituirlo con un buon vino bianco aromatico.

Cos’è il mirin? E’ una sorta di sakè dolce giapponese da cucina. Viene fatto con riso glutinoso cotto a vapore e  liquore di riso. Ha un sapore dolce caratteristico che dona una “suggestione” di Sol Levante.

 

Lorella

 

Risotto con topinambur profumato al limone      (per 4 persone)

  • 500 g. di topinambur
  • 1 porro di dimensioni medio-grandi
  • 3 C. di olio EVO
  • 300 g. di riso Thai
  • 2 C. di mirin
  • 1 C. di alghe nori in fiocchi
  • 2 C. di foglie tenere di sedano tritate
  • 1 limone scorza
  • sale e pepe

Sbucciare grossolanamente i topinambur con un pelapatate o con un coltellino affilato, poi tagliarli a fettine sottili.
Affettare finemente il porro.
Scaldare due cucchiai di olio in una larga padella. Farvi appassire il porro per 5 minuti, salare e dopo aver mescolato aggiungere i topinambur.
Rigirare per alcuni minuti con un cucchiaio di legno poi sfumare con il mirin.
Salare leggermente e proseguire la cottura con coperchio per una decina di minuti, abbassando la fiamma.
Nel frattempo cuocere il riso al dente con una quantità di acqua salata pari al doppio del suo volume.
Controllare la cottura dei topinambur, devono risultare teneri ma ancora croccanti.
Aggiungere in padella il riso mescolando bene, aggiustare di sale e pepe, e condire con il restante olio. Cospargere con la scorza di limone grattugiata, mescolare e servire nei piatti individuali guarnendo con il sedano tritato e le alghe nori in fiocchi.


Commenti (4)

  1. loredana fantini

    Ciao Lorella!
    Il mio bosco- giardino abbonda di topinambur, sparsi un po’ qua e un po’ là , ovviamente con esiti diversi, ma il loro giallo intorno in autunno è irrinunciabile.
    Mi piacerebbero anche nel piatto, tante volte ne ho raccolti e puliti, pregustandomi la mangiata, cotti a vapore, ma ogni volta il mio intestino sensibile proprio non ne ha voluto sapere.
    L’abbinamento era con verdure.
    Con sorpresa leggo anche che migliora la flora intestinale.
    Quindi mi chiedo:
    – dove sta il segreto?
    – è un problema di cottura? O di quantità? O di abbinamento?
    Hai qualche suggerimento?
    Grazie mille e buon lavoro. Ciao lory

    • lorella

      Ciao Loredana, in effetti anche un’altra persona mi ha riferito dello stesso problema…
      Va pelato per bene e mangiato in quantità ragionevole naturalmente ma a parte questi due casi isolati non ho sentito altri lamentare problemi.
      Prova a fare come con i legumi: poca quantità per volta e spesso.
      In questo modo la flora batterica necessaria alla sua digestione si forma piano piano.
      Occhio alle altre verdure in abbinamento, poca cipolla ed evita i legumi all’inizio.
      E’ un peccato non poterlo mangiare, è così buono!
      Un abbraccio
      Lorella

  2. sara

    forse non ho letto bene, ma non ho capito in che periodo si possono raccogliere i tuberi.. solo adesso o anche più avanti? grazie mille, io li adoro, le mie bimbe di 3 e 1 anno ne vanno matte!

    • lorella

      Ciao Sara, credo che dall’autunno in poi li puoi raccogliere fino a primavera, in ogni caso quando la stagione è fredda, i tuberi rimangono nella terra e aspettano di dare origine a nuovi fiori o di essere mangiati. Un abbraccio a te e alle tue bimbe

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