Vellutata di Cavolfiore alla Salvia


Ieri prima serata del corso Alimentiamo la nostra salute.
Tante persone, sedute nella nostra cucina, interessate e attente. È un grande privilegio poter trasmettere ad altri ciò che abbiamo imparato e sperimentato e di cui siamo convinte. Sentiamo profonda soddisfazione e ringraziamo tutte le nostre corsiste, questa volta tutte donne.
Molte delle persone che frequentano i nostri corsi le incontriamo a fare la spesa, tornano a trovarci, ci scambiamo commenti sul blog e letterine. Si diventa un po’ amici, ci si sente compagni di viaggio. È bello questo legame che si crea, è qualcosa di importante.
Ognuno poi viene riassorbito dalla propria vita, resta però un collegamento autentico e la facilità a ritrovare la confidenza.

Tra le preparazioni che abbiamo gustato ieri sera la prima era questa vellutata.

 

Il cavolfiore, noto rappresentante delle Crucifere, gode di fama dubbia, soprattutto per via dell’odore che sprigiona in cottura.
Sento il dovere di difenderlo.
È ingiusto pensare che il cavolfiore puzzi. Puzza solo per protesta quando viene cucinato male.
Se maltrattato libera i suoi composti solforati nell’aria e perde molte delle sue virtù.
Fra gli ortaggi le Crucifere, cioè cavoli e affini, posseggono la più grande varietà di molecole fitochimiche antitumorali. Se impariamo a cucinarle ci risparmiamo l’odore tremendo che aleggia quando fa freddo nelle scale condominiali, e godiamo con gusto del contenuto ricchissimo di polifenoli, minerali e vitamine.

La salvia è un’erba stimolante, attiva anche sul sistema nervoso. Ha proprietà antiossidanti e ipoglicemizzanti, regolarizza il ciclo mestruale, favorisce la digestione, riduce il colesterolo. A noi piace soprattutto per l’aroma inconfondibile. In questa ricetta la usiamo in abbondanza. È utile per la debolezza fisica e per gli stati depressivi. Abbondanza di salvia in questo inizio autunno, per prepararci meglio all’inverno.

E per completare l’effetto di sostegno della nostra vellutata il grano saraceno, considerato un cereale anche se non appartiene alle Graminacee. Ha origini lontane, forse proviene dal lago Bajkal o dall’Himalaya orientale.

È ricco di ferro, zinco e selenio. Fa parte delle cucine tradizionali della Valtellina come del Giappone. Ha talenti medicinali importanti, conosciuti dalle medicine tradizionali orientali. Contiene composti fitochimici capaci di tonificare le pareti dei vasi capillari e migliorare la microcircolazione. Aiuta in caso di diabete e colesterolo alto. L’uso della farina di grano saraceno è abbastanza noto, mentre l’uso del cereale in chicchi è meno comune. Un ottimo motivo per provarlo.

Lorella

VELLUTATA DI CAVOLFIORE ALLA SALVIA CON GRANO SARACENO
(ricetta per 3-4 persone)

  • 100 g. di grano saraceno
  • 350 g. di cavolfiore
  • 20 foglie di salvia
  • 2 C. di olio EVO
  • 200 ml. di latte d’avena
  • 2 C. di prezzemolo tritato
  • sale e pepe
  • brodo vegetale
    • 1 rametto di rosmarino
    • 1 rametto di timo
    • 1 foglia di alloro
    • 2 spicchi d’aglio
    • 1 gamba di sedano a pezzi grandi
    • 800 ml. di acqua

 

Preparare il brodo vegetale portando a bollore 800 ml. di acqua con tutti gli ingredienti. Salare e cuocere per 15 minuti. Filtrare e rimettere sul fuoco.
Cuocervi il grano saraceno per 12-15 minuti. Scolare il cereale, conservando il brodo. Condirlo con un filo d’olio e farlo raffreddare, sgranandolo con una forchetta. Tenere da parte.
Pulire il cavolfiore e dividerlo in cimette.

Tagliare la salvia a pezzetti piccoli. Mettere sul fuoco una pentola capiente con due cucchiai d’olio, aggiungere la salvia e far insaporire per un paio di minuti. Unire in pentola le cimette di cavolfiore, mescolare bene, salare e cuocere per dieci minuti a pentola coperta. Aggiungere il brodo di cottura del grano saraceno, cuocere ancora per cinque minuti, spegnere la fiamma e ridurre in crema con il frullatore a immersione.
Rimettere la preparazione sul fuoco, aggiungere il latte d’avena, cuocere ancora pochi minuti e aggiustare di sale e pepe.
Servire nelle ciotole individuali aggiungendo il grano saraceno al centro.
Guarnire con un filo d’olio e il prezzemolo tritato.