Patè di Azuki


Tanto, troppo tempo…

Quasi quasi mi sono scordata come si fa.
Ma stasera, colta da un attacco di nostalgia, a chiusura di una giornata faticosa dal punto di vista figli/compiti/famiglia, un giretto a pubblicare qualcosa sul blog ci stava proprio.

 

Prima di andare a rinfrescare la pasta madre, che mi sta aspettando pazientemente in cucina (provenendo dal frigo deve acclimatarsi alla temperatura della casa prima di essere rinfrescata), ho fatto un giro esplorativo nei nostri ultimi post pubblicati e ho notato che l’attività del blog è inversamente proporzionale all’attività nella vita reale.

In queste ultime settimane abbiamo fatto un sacco di corsi, eppure le ricette pubblicate sul blog sono pochissime…

Occorre rimediare subito!!

E per non smentirci mai, un nostro classico, un patè: una nuova veste per dei legumi nobili, gli azuki.
E se volete saperne qualcosa di più su questi meravigliosi fagioli, date un’occhiata qui.

PATE’ DI AZUKI
(ricetta per 4 persone)

  • 250 g. di azuki ben cotti
  • 2 carote
  • 1 c. di malto di mais o di riso
  • 1 bicchiere d’acqua
  • 2 C. di shoyu
  • 4 C. di olio di oliva
  • 1 C. di prezzemolo tritato
  • 1 cipollotto tritato
  • 2 C. di acidulato di umeboshi
  • sale e pepe

 

Tritare fine il cipollotto e metterlo nell’acidulato di umeboshi a marinare per 30 minuti.
Cuocere le carote tagliate a tocchetti con un bicchiere d’acqua, un pizzico di sale e il malto per 15 minuti.
Mettere tutti gli ingredienti nel bicchiere del frullatore ad immersione: azuki, cipollotto scolato, carote con un po’ della loro acqua, shoyu e frullare per cinque minuti, fino a quando il paté acquista una consistenza fluida e cremosa. Aggiungere lentamente l’olio e correggere con l’acidulato di umeboshi in cui si era ammollato il cipollotto. Aggiustare di sale e pepe.
Cospargere con il prezzemolo tritato e servire.

Questo patè è ottimo su fette di pane integrale tostate, come condimento per una pasta o un cereale oppure da mettere in una minestra per addensarne la consistenza e renderla un piatto completo.
Conservato in frigorifero, è buono anche il giorno seguente.
La nota dolente di questa crema è il colore. E’ troppo scuro per essere lasciato a se stesso. Necessita almeno di un contrato cromatico che gli dia maggiore appetibilità visiva. Nei crostini della foto, noi abbiamo utilizzato un piccola tagliatella di carota per decorare, in alternativa di può utilizzare una spolverata di prezzemolo oppure di erba cipollina tritata, o ancora un piccolo ciuffetto di germogli. A voi la scelta!

Silvia